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      – e la moglie? – dorme ella? – su lo stridore dei venti, tra il muggito del mare parle sentire il suo nome sospirato nel delirio di una orribile agonia, balza atterrita, corre al lido, e non iscorge che flutti sommossi e cielo ottenebrato: – che Dio faccia pace all'anima del naufrago; ma doveva sfidare il terribile elemento col peso dei figliuoli sul cuore? – Quando tutto è sconvolto, quando tutto è paura, e terrore, – felice quel sicuro che gode spaziare su l'ultimo lido della terra, e sorridere di quel sorriso col quale si accolgono i più cari amici, all'onda che dopo avere sommerso mille navigli viene a spezzarsi tra le scogliere della spiaggia! – Felice chi nel fragore del tuono, e nell'urlo salvatico dei mostri marini può sentire una dolce armonia, una voce di amore, simile a quella che acquietò i dolori della sua fanciullezza! – Ma più avventuroso colui, che nell'ora della procella commise il suo corpo ai flutti agitati! Lo pregavano gli spettatori, pei Santi e per la Vergine, a non osarlo; ma egli, sprezzando i consigli della paura, si compiacque vedersi sospeso su gli abissi, la descrizione dei quali fa abbrividire migliaia di gente: certo egli sembrava un atomo vagante per la luce; conobbe il pericolo d'essere ad ogni momento disfatto, mirò la faccia della morte, nè impallidì; e in ricompensa fu la sua anima purificata di ben molte passioni del fango, di ben molte umane imbecillità; apprese – potere dirsi felice colui che non teme la estinzione della vita; – e re del dolore, scoperse cose, che nè egli sa dire, nè altri potrebbe comprendere, ma di cui la rimembranza gli rimase nella mente come pegno di futura grandezza: – ora quell'ardito sollevato su la sommità d'una ondata si scorgeva più alto della terra, scoprendo il lido lontano, e i compagni; ora, precipitato giù nel profondo, ammirava le acque soverchianti circondarlo a modo di muraglia, e le cime loro ripiegarsi spumanti, sibilando come serpenti sul capo di una furia; – ma egli pure vinse, e quando gli fu a grado tornò salvo alla riva.


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





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