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      Sebbene, come abbiamo già detto, avesse molte delle sue gioie impegnato o venduto per sovvenire al marito in quella impresa, non si creda, che non gliene rimanessero tante da comparire ornata; un busto di lamina d'oro le fasciava la vita, seguendone i contorni naturali fino sopra i fianchi, dove le terminava, con la forma medesima delle corazze romane; nel mezzo con crisoliti, zaffiri, rubini, ed altre pietre preziose, stava configurato un giglio; il rimanente sparso di rosette composte di cinque pietruzze di diversi colori: cingeva ricca cintura, da una parte della quale era attaccata la borsa, dall'altra un pugnale: la veste azzurra, affatto simile a quella di Carlo, si vedeva trapunta di fiordalisi d'oro: ornava la corona di Contessa i suoi capelli composti in trecce minutissime, che parte delle guance e del collo le ricoprivano: Beatrice non era bella, ma alta di corpo, e maestosa: nel suo volto traspariva quella indefinita autorità, che i signori della terra derivano dai loro padri, o piuttosto dall'abitudine del comando. La gente raccolta sopra il cammino, al comparire di sì magnifica gentildonna applaudiva, ed ella con occhi scintillanti dal piacere le rendeva sorridendo cortesi saluti. Seguivano quindi i principali Baroni di Provenza e di Francia, con vesti ed arme diverse, che a descriverle tutte andremmo di leggieri a mille e più pagine, con troppo gran danno dei nostri editori; poi l'esercito diviso in drappelli di bella mostra, ognuno dei quali condotto da un Cavaliere di assai buon nome nella milizia.


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





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