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      ... – E dopo nuova interruzione: – sorsi prima di lei, rinvenni la carta, e lessi: la vostra maraviglia, Principe, della mia ostinata repugnanza a tradire il sacramento è piena di obbrobrio, ma giusta, perchè la femmina che ha tradito il primo dovere, può tradire il secondo, e tutti... nè me ne dolgo, chè la considero come una delle più lievi punizioni, con la quale la giustizia eterna mi fa scontare la morte del mio misero padre: felice se... – Un buffo veemente venne a rapirmi le parole; e d'ora innanzi non intesi che alla spezzata, tra le scosse delle finestre e lo zufolío che faceva per le sale quel vento rovinoso, ora dal Conte Rinaldo, or dall'altra voce: – poteva tôrmi la vita, non l'onore,... quel figlio non porterà per impresa l'arme di Aquino,... fu un inganno, un delitto,... voi non dovete dire che una sola parola,... penso io,... è finita – è finita,... i morti non parlano. – Mi ritirai, studiando i passi, perchè mi parve che s'indirizzassero alla mia volta; assai mi avevano detto intorno madonna Spina l'avventura della notte in che fui abbattuto, il suo fianco rotondo, quegli sponsali precipitati; più mi dicevano le ascoltate parole. Una sera che me ne andava tutto soletto a vedere se la porta del castello era stata ben chiusa, mi si parò innanzi un tal Conte della Cerra, che, come povero gentiluomo, assai si riparava nel castello del mio signore, e molto si era avanzato nella grazia di lui, così che lo avesse posto a parte di ogni suo pensiero segreto: – Vassallo, mi disse, che cosa faresti per avere la libertà? – Che cosa? ditelo voi che cosa farei; per me non lo so nè pure io.


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





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