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      ro si chiusero, e le sue membra s'irrigidirono di grave letargo.
      Quante ore si rimanesse in quello stato ignoriamo; – dopo un certo tempo i nervi ottici di Rogiero, offesi da un cotal senso di dolore, richiamavano ogni altra sua facoltà agli uffici ordinarii della vita: non aveva però sollevato le pupille, che parvegli udire pronunziare queste parole: "Oh Dio! quanto buio; – sperava vederlo alla vampa delle fiamme: – or come faremo noi? Ma che non è vero l'Inferno esser tutto pieno di fuoco?"
      Madonna,
      rispondeva un'altra voce "voi non siete all'Inferno, e qui presso sta colui che desiderate. Intanto, vi prego, non mi stringete sì forte."
      No, no, finchè non lo abbia trovato, io ti farò così, e peggio, perchè tu me l'hai promesso; e voi altri uomini siete fallaci, ed io non voglio trovarmi ingannata.
      Santa Maria!
      – gridò Rogiero aprendo gli occhi, e súbito richiudendoli, quasi per ritenere più che gli fosse possibile una immagine che reputava sogno; – non ritrovandola dentro di sè, – tentò s'ella fosse veramente esterna o reale. "Santa Maria! " – ripetè il carcerato – " è Yole quella che vedo?"
      Yole, avvolta in veste candidissima e schietta, gli stava davanti; camminava lenta; teneva il braccio destro levato stringendo un pugnale, coll'altro preso pel petto un uomo che portava una lanterna, il quale poco si distingueva, spargendo non so se a caso, o ad arte, tutta la luce sopra di lei. Yole all'udire il suo nome si pose in ascolto, come persona incerta d'essere chiamata, ma quando sentì ripeterlo un'altra volta, rispose.


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





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