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      Il curato (dacchè il prete fosse proprio un curato) dopo aver fatto esperimento come non si verifichi sempre la sentenza della Scrittura "picchiate, e vi sarà aperto," si era indirizzato per la terza o quarta volta a certo staffiere di sala, il quale sembrava finalmente disposto a dargli retta, quando il gentiluomo dalla trista figura chiamò con voce arrogante:
      - Cammillo!
      La natura dei servi è, che quando non hanno motivo peggiore per incurvarsi, obbediscono a cui comanda più superbo; e Cammillo staffiere, comecchè tra la famiglia ampissima dei servi non fosse dei più tristi davvero, tuttavolta, girando quasi per iscatto di molla su i talloni, mutò la faccia per le spalle davanti al prete; e, fatto arco della persona verso il gentiluomo, con voce ossequiosissima rispose:
      - Eccellenza!
      - Avrebbe il nobil Conte per avventura mal dormito stanotte?
      - Non lo so - ma non credo. Gli furono portate parecchie lettere sul fare del giorno, massime di Spagna e del Regno: - potrebbe darsi, ma non lo so, che adesso stesse attorno a riscontrarle.
      In questo punto un latrato infernale intronò le orecchie degli astanti: poco dopo si aprono con impeto furiosissimo le imposte della stanza del Conte, e ne prorompe fuori un mastino di enorme grandezza tra spaventato e inferocito.
      Il villano, giacente accanto la porta, in meno che si dice amen è balzato su ritto; e, sviluppatosi dal tabarro, dà di mano a un pugnale largo, e lungo bene due palmi, atteggiandosi a difesa. La giovane madre si strinse il figlio al seno, cuoprendolo con ambe le braccia.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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