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      - Domine fallo tristo! Papa Aldobrandino nacque a un parto con la lupa dell'Alighieri, che dopo il pasto ha più fame di pria. Vecchio, spigolistro, e testardo peggio di un mulo delle Marche; cupido di far roba per arricchire i suoi consorti, da provarsi a scorticare il Colosseo. Anzichè ricorrere a costui mi getterei nel Tevere a capofitto.
      - Sì, cessato il tenue sorriso ironico, riprese a dire turbato il Conte; sì, ora che penso, voi gettereste il tempo e i passi. Dopo il solenne fallo di aver dato favore alla mia ribelle figliuola contro me, sarà diventato più difficile ad ascoltare i lamenti dei figli contro i genitori. Chiunque voglia custodire illesa l'autorità, o spirituale o regia, bisogna che studiosamente conservi la patria potestà: tutte le autorità derivano da principio comune, nè puoi offendere l'una, senza che se ne risenta anche l'altra. Il padre e il re non hanno mai torto; i figli e i sudditi mai ragione. Donde viene in essi il diritto di lagnarsi, donde l'audacia di sollevare la fronte? Vivono perchè il padre li generò, vivono perchè il re gli lascia vivere. Guardate Ifigenia e Isacco; cotesti sono esempii della vera subiezione dei figli, come Agamennone, Abramo, Jefet della purezza della patria potestà. Roma si mantenne gagliarda finchè il padre ebbe diritto di vita e di morte sopra la sua famiglia. Quelle leggi delle dodici Tavole furono pure il benedetto trovato! Per esse, che cosa mai rappresentava la famiglia? La comunanza della moglie, dei figli e degli schiavi sottoposta al dominio assoluto del padre.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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