Pagina (41/814)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      - Udiamo, via. - E il masnadiero usando della terribile domestichezza che il delitto suol porre fra i complici, si mise a sedere. La gamba destra accavallò alla sinistra, e il braccio sinistro puntò sul ginocchio alzato; sopra la mano aperta appoggia la faccia, e quivi, con gli occhi chiusi, il labbro inferiore sporgente in fuori, parve atteggiato a profondo raccoglimento.
      - Questo giovane gentiluomo, ch'è il clarissimo signor Duca di Altemps..., incominciò a favellare don Francesco,
      - Bè! - E senza schiudere gli occhi, appena fece il masnadiero un lievissimo cenno col capo.
      - Ha concepito un furioso amore per certa fanciulla...
      - Delle nostre, o delle vostre?
      - E che so io? Una camerista...
      - Nè nostra, nè vostra; notò Olimpio, alzando le spalle in atto di disprezzo.
      - Ricercata di amore, si avvisa a starsi sul sodo. La proteggono i Falconieri, che se stessero a patrimonio come a superbia, a noi converrebbe far la sementa in mare. Ella ripara in casa loro, e questo le cresce baldanza; forse, e senza forse, vi sarà di mezzo qualche lussuria di prelato, la quale non ho voglia, nè tempo verificare adesso: comunque sia, ciò fa impaccio al signor Duca...
      - Chi mi chiama?.. interrogò il Duca riscuotendosi a un tratto.
      - Povero giovane, ve' come lo ha concio la passione! Giuoco, che voi non avete inteso parola di quanto abbiamo favellato fin qui Olimpio ed io?
      Il Duca abbassava la faccia, e arrossiva.
      - Per concludere, Olimpio, bisogna che tu la levi, e la porti colà ove ti verrà indicato.
      - Comandate altro, Eccellenza?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





Duca Altemps Francesco Olimpio Falconieri Duca Duca Olimpio Duca Olimpio Eccellenza