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      Voi temete scottarvi le dita co' tizzi dello inferno, e presumete sostenere le parti di demonii nel mondo? E non sapete, che per essere demonii bisogna nuotare scherzando sopra un mare di fuoco, e ridere fra i tormenti? Allora l'uomo si conosce valoroso di forbirsi le mani dal sangue come le labbra dal vino, e dire, anche al cospetto di Dio: "Non ho peccato". Farfalle!... presumete commettere il delitto a colpi di ale? Lasciate a me la rigida parte di Satana, perocchè io mi senta scellerato nella pienezza delle mie facoltà. Guardate questi sette sepolcri... io gli ho preparati per voi, per Olimpia, per Cristofano e per Felice... non vi trovate il mio perchè io voglio morire dopo di voi. - O Dio cui non conosco, e che non so se tu sia; dove ti piaccia avere uno adoratore di più, che ti confessi, quale ti vide Moisè, prepotente e geloso persecutore della quarta, e della quinta generazione di quelli che ti odiano - concedimi la grazia di potere assistere all'agonìa di tutti i miei figliuoli; chiudere loro gli occhi, e comporli in pace dentro questi sepolcri; e poi giuro da gentiluomo onorato di bruciare il palazzo, e farne un fuoco di gioia: e se questo tu non mi puoi concedere, ecco io consento morire prima di costoro, a patto che mi sia dato di sporgere la mano fuori dalla mia fossa, e strascinarveli dentro per morte sanguinosa. Ma tu non ascolti, e dormi su le piume celesti un sonno d'oro. - Provvederò da me stesso, e fie meglio così; perchè l'uomo, finchè il fiato gli dura, non deve commettere il pensiero delle sue vendette a nessuno - neanche a Dio.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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