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      Le figlie della terra, che furono una volta cagione di peccato per gli Angioli(48), scalarono il cielo; e, più felici dei Titani, se non balzarono di seggio il sommo Giove, n'equilibrarono il culto. Maria fu salutata deipara, madre di Dio: a lei si volsero i cuori di tutti, appellandola con dolcissimi nomi; i buoni l'amarono per la sua bontà, i tristi per la sua misericordia: orgoglio delle vergini, esempio delle madri; a lei si volgono i marinari pericolanti invocandola stella del mare; a lei i cuori dolenti perchè consolatrice degli afflitti; a lei i colpevoli perchè avvocata dei peccatori. Non bastò sostenerla immacolata dopo il parto, ma la vollero immacolata da macchia originale unica tra i viventi; e il mondo, malgrado la opposizione di san Bernardo e dei Domenicani, volle credere così, e così sia(49). Quante chiese occorrono consacrate al Padre Eterno, e quante a Maria? Davvero ella non volse mai in cuore pensieri, che non fossero tutti umiltà; pure è forza confessare, che poche preci s'innalzano a Dio se non per mezzo della consolatrice degli afflitti. Conoscete voi titolo di umana grandezza, che possa paragonarsi a questo? Il Sommo Sacerdote, geloso degli affetti del sacerdote, e tutto intento a impedire che si disperdessero in famiglia, mentre su questa terra vitupera, perseguita e calpesta la donna, consente poi che sia venerata regina dei cieli. Insano consiglio! In cielo e in terra la donna impera regina del cuore degli uomini.
      Altre volte, (io lo rammento gemendo) agitato da cattive passioni, scrissi male parole contro le donne: me ne confesso colpevole, e me ne pento; cancellatele via: si abbiano per non iscritte; io le ritratto, e intendo farne, come ne faccio, ammenda onorevole.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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