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      Sul dono del guarnello di broccato d'argento trattenevasi con maligna compiacenza. -
      Giacomo rese con atto languido e lento il foglio alla consorte, e scuotendo mestamente la testa disse:
      - E come mai Luisa, consorte mia, con quel buon giudizio che ti trovi, hai potuto prestar fede a così infame e stupido scritto?
      - Perchè è vero - rispose la donna petulante con singhiozzo convulso.
      - Luisa, e vorrai tu credere piuttosto al calunniatore a cui manca perfino il coraggio di manifestare il suo nome, - che può avere, ed ha certo mille fini ingiustissimi operando così proditoriamente; come alienarmi il tuo cuore, turbarmi la pace domestica, rapirmi l'unico bene che mi resta, l'amor tuo, - e non a me.....che ti amo come la pupilla degli occhi miei, che ti onoro come madre dei miei figli... e che questo ti affermo, e ti giuro su l'anima mia?
      - Io credo più al foglio che a te, perchè il foglio dice la verità, e tu sei un bugiardo.
      - Luisa, in miglior punto io vi ricordo lo insegnamento che presumeste testè darmi: avvertite che i vostri figliuoli non già possono ascoltarvi, bensì vi ascoltano, e che io sono il loro padre.
      - Io te lo dico a posta in loro presenza affinchè imparino a conoscerti per tempo.
      - Silenzio! - Donna - silenzio! Quanto andate fantasticando è falso; io ve lo giuro su la fede di gentiluomo onorato, e basta.
      - Davvero, voi siete un gentiluomo senza macchia; vi avanza ad essere senza paura per rassomigliare al Cavaliere Bajardo! E quando a me e alla mia famiglia voi deste ad intendere come il consenso di vostro padre concorresse alle nostre nozze, non giuraste del pari su la fede di gentiluomo onorato?


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





Luisa Cavaliere Bajardo