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      .. voi uno sposo... io un figlio.
      - Luisa mandò un profondo sospiro.
      - Ora uditemi, donna Luisa. Io vi somministrerò volentieri il danaro necessario ai bisogni della vostra famiglia; se non che intendo che voi vi leghiate con giuramento ad osservare certa condizione, che vi dirò. Io poi non esigo che voi v'impegniate a chiusi occhi; mai no: io vi dichiarerò la condizione, e la causa della medesima; onde se voi troverete, come non dubito, quella discreta, e questa tendente al bene dei vostri figliuoli, voi la giuriate con libertà e coscienza.
      - Don Francesco vi ascolto.
      - Voi altre buone femmine, comprese interamente da un solo amore, presto ponete giù l'ira che v'infiamma contro l'oggetto delle vostre legittime affezioni: - voi siete vele, che vi sgonfiate ad ogni lieve calare del vento... Oh! so bene io quanta virtù abbiano due lagrimette e un bacio a placare le più fiere procelle matrimoniali. Giacomo già parmi vederlo assoluto, e a mille doppii più amato da voi amantissima sposa: allora voi gli confiderete il danaro, e il modo col quale lo avete ottenuto da me; ed egli (lasciate fare a lui!) troverà bene la via di carpirvi la moneta; - ed io, invece che serva ad alimentare i miei nepoti, vedrò con dolore averla data ad alimentare i suoi laidi costumi. D'altronde io presagisco, che anche da questo atto trarrà argomento di calunnia contro di me: ed io non vorrei che un benefizio mi fruttasse nuove amarezze. Non paionvi sufficienti quelle che patisco? Sono indiscreto forse, se io procuro non crescerne il carico?


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





Luisa Francesco