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      Cesare non dubitò di Bruto, e fu spento. Enrico di Guisa credeva che Enrico Valesio non avrebbe ardito, nonchè ammazzarlo, guardarlo, e lo ammazzò. Il Cènci ebbe fede avere ingannato Marzio, e Marzio, come vedremo, ingannò lui.
      - Marzio... che cosa sono le parole pronunziate nella ira? Vento che passa. Io ti tengo pel più leale servitore che io mi abbia, e adesso intendo provartelo.
      Il Conte, accompagnato dai famigli che portavano torcie di bitume, si dava a cercare Beatrice, e in breve, gli venne ritrovata; dacchè percossa dall'accaduto si era rimasta immobile. Appena ei la vide riarse in lui il bestiale furore; onde abbrancatala forte nelle braccia, e squassandola rabbiosissimamente, incominciò a dirle con amaro sarcasmo:
      - E tu se' la pudica, cui le parole di amore e di voluttà suonano incomprensibili come voci di lingua ignorata? E tu la casta, che custodisci il giglio che deve accrescere le glorie del paradiso? Svergognata!... ribalda!... tu accoglitrice di segreti amanti... provocatrice tu d'infami piaceri... non cercata ricerchi. - Dimmi, chi era costui col quale ti mescevi poco anzi in osceni abbracciamenti?
      Beatrice lo guardava e taceva. Il vecchio, inviperito da cotesta calma, ed era stupidità, replicava urlando:
      - Dimmelo, se non vuoi che io ti scanni; - ma persistendo Beatrice nel silenzio, colui preso da rabbia le caccia le mani entro i bei capelli, e glieli straccia a ciocca a ciocca; nè qui restando, imperversava a dirle vituperio quale mai non fu detto a rea femmina, e con isconce percosse pestarla pel seno, pel collo e per la faccia.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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