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      labbra nere; gli occhi verdi, e lucenti come vetro.
     
      Riavutosi con discreta quantità di cibo e di bevanda, Olimpio
      così prese a favellare in mezzo al singhiozzo che lo assalse:
     
      - Rinnegato! Cane di traditore! Marrano! Morire di fame,
      eh? Confessare senza corda non è di regola... il mortodisseppellito ammazza il vivo: non m'importa... io voglio dire...
      bisogna che io mi sfoghi... Iniquo vecchio, tu volevi farmitacere... lo capisco... ho ammazzato cinque per conto tuo - quattro
      di coltello, e l'ultimo, il falegname, bruciato... poverogiovane!... bruciato come una talpa intrisa di acqua di
      ragia... Ah! ah! Requiem aeternam dona ei, Domine. E la suamoglie Angiolina? - Angiolo vero di nome e di fatto. Donna
      Luisa! - Santa Vergine, esaltatela voi! - Guarda te, se io stopropriamente giù in fondo del male!... ebbene; donna Luisa
      sta anche più su, in cima del bene. - Le fiamme della casadel falegname, il furto del curato, il ratto della Lucrezia - tutto
      commesso, tutto ordinato da lui; - io prestai la mano,
      egli la diresse: - infame mano! io ti taglierei, se non fossela bocca che vuol mangiare. O bestie del campo, voi trovate
      da pascervi, noi no; quanti delitti per pane! La volpe avevateso la tagliòla al lupo per mandarlo a dare dei calci al rovaio: - ora
      lo vedo espresso... tradimento di tradimento...
      partita doppia... bravo, per dio! - Ferito, inseguito dai mastinidella corte, riparo qua dentro... allora il Conte disse:
      quest'uomo vuole essere nascosto; mettiamolo tre bracciasotto terra... meglio di così non può stare: ma bravo!


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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