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      Importa conoscere come Giacomo pervenisse alla medesima conseguenza per una via diversa da quella di Beatrice.
      - Quantunque, ei discorreva fra se, io abbia fatto mille volte questo conto, pure, adesso che mi avvicino al momento di saldarlo, ripassiamolo per vedere se torna. L'uomo ha da considerarsi in tre maniere: riguardo al suo Creatore, riguardo alla città, e riguardo alla famiglia. Incomincio dalla famiglia, e in questa parte la ricerca ha da farsi così - per la famiglia propria, e per la famiglia dei parenti. In quanto a me la famiglia dei congiunti si riduce alla paterna, imperciocchè in quanto agli altri poco curano me, ed io niente loro. Ora è chiaro che mio padre mi odia con tutti i sentimenti dell'anima e del corpo, ed io per necessità mi trovo condotto a dargli frutto corrispondente al seme. Posto che le cose rimanessero a questo punto... oh quanto è incomportabile affanno dovere odiare il proprio genitore! Ma qui non si fermano: egli mi perseguita, m'infama, e mi travolge nella disperazione della miseria. Se la mia anima si accomodasse a questo carico, un giorno mi avverrebbe di contrastare ai cani le immondezze che gettano per le strade, o morire di fame sotto il portico di una chiesa. Se, all'opposto, l'anima deliberasse sferzare il destino, ecco mi trovo attraverso la strada la vita di mio padre, io la calpesto, e passo; che cosa mi aspetta dall'altra parte? Forse il patibolo, certo il rimorso, e la eterna dannazione. Luisa ha inchiodato il mio nome su la gogna, e vivere e soffrire sarebbe un prestare la marca del mio casato ai figliuoli che non nascono da me.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





Giacomo Beatrice Creatore