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      Dopo Sisto V, quale spelonca è rimasta ignota? Qual ròcca inespugnata? - Come finì il Cavaliere dei Pelliccioni? Impiccato. Come Marco Sciarra? Impiccato. Come il signor Duca di Amalfi? Impiccato; tutti impiccati comecchè potentissimi. Sappiate dunque adoperare la occasione che la fortuna vi mette fra le mani...
      La fanciulla favellando caldamente incominciava a insinuarsi nello spirito dei banditi, in ispecie in quello di Orazio; e dove poco più le fosse stato concesso parlare gli avrebbe svolti tutti, se Marzio, comprendendo il pericolo, non avesse mandato Olimpio a qualche distanza a sparare lo archibugio. La botta empì di sospetto i banditi; e Marzio allora, per maggiormente spaventarli, gridò con quanto fiato aveva in gola:
      - Maledetti! Egli è tempo questo da sentir cantare la calandra?... Alla foresta! alla foresta! - La corte ci è sopra.
      E Olimpio, correndo, urlava a sua posta:
      - Salva... salva... la corte ci è sopra.
      - Il Conte... portate il Conte...
      A Beatrice toccò una spinta nel petto, che la mandò a percuotere con le spalle nella parete del cammino; e mentre, punto sbigottita, continuava a gridare:
      - Udite... siete ingannati... cinquanta contro uno..., e tali altre parole, trassero seco loro il Conte; il quale persuaso che fosse negozio cotesto da comporsi a danaro, sopportava meno acerbamente lo affronto, volgendo già nel cupo animo mille disegni di vendetta crudelissima. Per quale via lo traessero i banditi a lui non fu dato di scorgere, però che a breve distanza, di costà gli ponessero la benda sopra gli occhi; e poi, scaltrito com'era in simili arti, capì che lo facevano avvolgere sopra se stesso per confonderlo, onde in qualunque evento non riuscisse a rinvenire più il luogo.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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