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      Confortatelo con vino, e confetto, e con brodo: - badate a non fargli mancare nulla... bisogna che viva.
      Marzio era caduto nella consueta letargìa.
      Per lo splendore di Dio! (e notate, che la esclamazione non è mia; bensì di Guglielmo il Bastardo) non vi pare egli caritatevole il vicario? Maisì e avvertite, che quantunque morto da due secoli e mezzo, io ho veduto, ed ho udito questo vicario, epperò mi attento a descriverlo. Il Vicario aveva posto amore a Marzio: gli voleva proprio un bene dell'anima per molte ragioni, una migliore dell'altra: per lui contava potersi presentare trionfalmente al Vicerè; per lui ricuperarne la smarrita grazia; per lui dare la spinta all'odiato Collaterale; per lui dimostrare la molta sufficienza sua; per lui trattenere il popolo nello spettacolo sempre gradito di una tragedia criminale; per lui somministrare subietto a far parlare di se tutto Napoli almeno tre giorni continui; per lui, finalmente, ottenere un ciondolo all'occhiello, ed aumento di paga. Per le quali considerazioni, e per altre, che non si dicono, importava assaissimo che Marzio vivesse - ma per morire sopra le forche! Di qui la tenerezza dello egregio Vicario per la conservazione del condannato. - Non vi pare egli caritatevole il mio vicario?
     
     
     *

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      Il Vicario affrettandosi si presenta al palazzo di don Pietro Girone duca di Ossuna, vicerè di Napoli per Filippo III re di Spagna(137). Nel trapassare per le anticamere egli, prima di tutto, con disgusto non piccolo osservò, come le guardie e gli staffieri non si affaccendassero punto ad annunziarlo, secondo che la gravità del caso gli pareva meritare: considerando poi, che non gli potevano leggere in faccia la grande notizia di cui veniva portatore, gli scolpava quasi da questo lato; sennonchè crescendo allora il malefizio del poco ossequio alla sua dignità in questa parte, gli aggravava al doppio di quello che gli aveva sollevati dall'altra.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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