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      Il contagio dello intelletto con lieve passaggio si attacca al cuore; la coscienza del forense diventa atea, e lo studio del diritto si converte in istudio di torturare, e, potendo, strangolare il diritto; in trovare puntelli alla tirannide, in cucire al dispotismo una gonnella da prete per farlo comparire galantuomo nella processione del Corpus Domini. Ai giorni nostri l'avvocheria va a poco a poco, e, come dicevano i latini, guttatim, riacquistando la pristina dignità; però rimangono anche troppi curiali che si rotolano nel fango come in un letto di parata, e togati sofismi si divorano il mondo peggio delle cavallette di Moisè. Carattere eterno del vero e del bello noi dobbiamo estimare la semplicità e rammentarci che la verità incede nuda: badi la eloquenza pertanto, e badi bene, di non avvilupparla in mantelloni alla Bernini: a lei basta il velo, che un giorno Socrate scultore ricingeva intorno alle Grazie. La digressione, a vero dire, si produceva più oltre ch'io non pensava; ma oggimai è fatta, e a cancellarla l'animo non mi basta: la conchiuderò affermando in coscienza, che colui il quale si avvisasse di fare della massima parte del libri forensi un falò in onore della ragione umana, si meriterebbe il nome di Omar della civiltà(162).
      Il Farinaccio dunque non era uomo da paragonarsi a Francesco Bacone da Verulamio suo coetaneo; tutt'altro: però come perito nella dottrina forense lui salutavano principalissimo a quei tempi. Irrequieto e insistente, spesso a forza d'industria egli seppe condurre a buon fine difese ritenute disperate; e ciò gli fruttava amplissima fama di sapere da quei medesimi giudici i quali avevano ceduto piuttosto alla importunità, che alla persuasione sua, e questo s'intende; però che volessero confessarsi vinti dalla scienza, non già dal fastidio.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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