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      In breve avrò gusto di rivedervi.
      E si divisero.
      Veramente le parole del cardinale dettero un po' da pensare al Farinaccio; ma scotendo la testa, le cacciò via come si costuma dei fiocchi di neve posati sopra i capelli; e procedendo infaticabilmente nello assunto impegno, radunò i colleghi ed espose loro il minacciato tradimento, eccitandoli di presentarsi al papa per far vive le proprie ragioni. A vero dire non ebbe a spendere troppe parole per renderseli parziali; imperciocchè nei varii componenti un collegio vediamo prevalere sempre l'amore del corpo; e gli avvocati Altieri e De Angelis, quantunque di natura dimessa, procedevano tenerissimi delle cose giuste: incapaci certo a sopportare il martirio, ma neppur tali da disertare, senza risentita protesta, la causa del diritto. Convennero pertanto di condursi al Vaticano; e poichè correva notizia che il papa ricusasse ammettere al suo cospetto chiunque fosse andato a tenergli proposito dei Cènci, statuirono che si presentasse il De Angelis come avvocato dei poveri, sperando che il pontefice, ignaro della parte che aveva assunto nella difesa dei Cènci, lo accoglierebbe; e allora, colto il destro, lo avrebbero seguitato i colleghi, e, genuflessi tutti ai piedi di Sua Santità, con gli argomenti che l'occasione avesse persuaso migliori si sarebbero industriati a farsi confermare la grazia della difesa, già conceduta dal suo nepote cardinale di San Giorgio.
      E come ebbero concertato, così fecero. Andando al Vaticano essi videro tornare indietro le carrozze dei principali prelati e baroni romani.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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