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      Andasse egli pertanto, il benefizio compisse; eglino starebbero in anticamera ad aspettare lo esito del colloquio.
      - Non sembra che voi pecchiate di troppa confidenza? notò il Cardinale al Farinaccio ghignandogli d'un suo sorriso alla trista.
      - More romano, Eminenza, more romano. Gli antichi nostri chiamarono il pegno da pugno, non si reputando sicuri se non tenevano la guarentia nelle mani; e nè manco fidavansi a citazioni, bensì strascinavano il testimonio in giudizio per le orecchia.
      Il Cardinale aggrinzò vie più le gote, e stese le labbra; ed inchinata alquanto la persona, entrò nella stanza del papa. Colà rimase quanto gli parve persuadergli la decenza, e poi ne uscì fingendo allegrezza grandissima per avere, in virtù delle umili sue supplicazioni, ottenuto dal sommo gerarca facoltà che la promessa data da lui si osservasse, e la proroga di giorni venticinque, affinchè i signori avvocati con tutto comodo alle difese si apparecchiassero.
     
     
     
     
      CAPITOLO XXV.
     
      IL GIUDIZIO.
     
      Leo rugiens, ursus esuriens, princeps impiussuper populum pauperem.... multos opprimet
      per calumniam.
      Prov. C. 28. v. 15.
     
      Aperta è la gran sala ove le sortiFur decise dei re, quando ancor Roma
      Fu astuta, se non forte.
      ANFOSSI, Beatrice Cènci.
     
      Questa è la sala che vede i dipinti di Raffaello, ed ascolta le consulte dei sacerdoti: - questa è la sala dove si discussero, e sovente ancora si decisero, i destini dei Re del mondo; però che la forza, prima di spengersi, consegnasse la fiaccola all'astutezza, siccome i servi costumavano fare nei giuochi lupercali; e questa si affrettò a mettere in fiamma i quattro canti della terra.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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