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      - Capisce, degnissimo signore Avvocato, Sua Santità vuol dormire - perchè non ha chiuso occhio tutta la nottata.
      Per questo modo il Farinaccio, ora aggirato da quello or da quell'altro, si troṿ ad avere descritto un cerchio intero con la propria persona, e, tranne un profluvio di melliflue parole, non avere ottenuto cosa che valesse. Tale correva allora il costume in corte di Roma, ed anche di presente credo che si usi coś. - La fortuna volendo dare una mentita a cotesti nuovi farisei, fece che in quel punto il coppiere del papa si presentasse in anticamera con una tazza spumante di cioccolatte apprestato pel suo padrone, e se ne andava diritto verso la stanza cubicolare per ministrarglielo.
      I camerarii, per non iscomparire coś alla spiattellata, gli ammiccavano a sostare; ma quegli ingenuo disse:
      - Io non vi capisco; dianzi mi avete chiamato come se fosse il finimondo, onde portassi il cioccolatte a Sua Santità, che da un bel pezzo era desta, ed ora volete ch'io mi fermi.
      - Tu trasecoli; noi non gli abbiamo sentito suonare il campanello. Sua Santità dorme di certo.
      - Se non udiste voi da vicino, o come va che lo sentii io da lontano? Voi m'incominciate a doventare di quelli, di cui dice il Vangelo: habeant aures, et non audiant.
      In questa ecco udirsi squillante il tintinno del campanello, come agitato da persona spazientita di aspettare.
      - Ve lo aveva pure avvertito, che siate benedetti! - Largo, prosegú il coppiero, che Sua Santità facilmente va in bestia, ed a me toccherebbe la prima lavata.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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