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      - Voi mi mettete uno scrupolo circa a Bernardino Cènci. E il Papa declinò il capo in atto di meditare. Poichè si fu rimasto alquanto in cotesta positura, proseguiva:
      - Ordinariamente la tristizia non supera la età; qualche volta anche si, e di questo se ne leggono esempii; nè la età salva nei delitti atrocissimi; - tuttavolta, dacchè da questa parte mi viene scrupolo, e potendo vorrei satisfarvi, meritissimo signor Prospero; onde non ve ne andiate sconsolato, anzi rimaniate persuaso del molto conto che facciamo di voi, intendiamo, e vogliamo graziare della vita Bernardino Cènci. Adesso andate in pace, e lasciateci a stendere e spedire il placet, affinchè non arrivi tardi. Ora voi vedete, signor Prospero, che per noi istà, che voi non abbiate a chiamarvi contento.. Andate in pace.
      A Farinaccio pareva di vedere rinnuovato in se il caso del patriarca Giacobbe, quando i figli traditori gli posero nelle mani la vesta insanguinata di Giuseppe, ed egli ebbe a dir loro: grazie! Partiva col cuore lacero, e il prete mascagno presumeva avergli dato ad intendere che lo aveva vinto. A capo basso, con voce fioca rese grazie al Pontefice per la sua degnazione, mentre questi, in sembianza di affettuosa premura, gli andava ripetendo:
      - Ora subito vi spediremo il placet, e vi autorizziamo ad annunziare spacciatamente averlo noi concesso ai meriti di vostra signoria...
      - Ex ore leonis - mormorava il Farinaccio scendendo dal palazzo Quirinale: - i nostri antichi consacravano agli Dei i lacerti dell'agnello riscattato di bocca al lupo.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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