Pagina (734/814)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      - Deh! non togliete a me nè a loro questa dolente dolcezza, - disse interponendosi Beatrice; e i fratelli della Misericordia tolsero sopra di loro il pericolo del concederglielo.
      Tutti insieme si avviano. Beatrice intuona con voce sonora le litanie della Beata Vergine, e le fanciulle seguaci le vanno rispondendo molto devotamente: Ora pro nobis.
      Eccola sul palco. Senza viltà come senza jattanza ella si volge alle vergini, le bacia in volto, e poi così favella:
      - Sorelle! della carità vostra vi renda Dio quel rimerito, che per me non si può. Io vi lasciai la mia dota, ma ciò non vale il pregio che mi diciate grazie; perchè, vedete, alle nozze a cui vado, lo Sposo si contenta di un cuore contrito ed umiliato. Io vorrei lasciarvi gli anni che avrei dovuto vivere, per aggiuntarli ai vostri; e meglio le contentezze che avrei dovuto godere. Sia per voi lo amore fonte di gioie, come a me lo fu pur troppo di affanni senza fine amari! Voi diventerete madri: amate i vostri figli, e questi sieno la corona della vostra vita. Raccomandovi la mia memoria: serbatela cara; e quando taluno vi domanderà di me, ditegli con fronte secura: Beatrice Cènci morì innocente... innocente per quello onnipotente Dio, al cospetto del quale sto per comparire; non immune certo dal peccato, perchè davanti al Signore chi senza colpa? Ma del delitto pel quale vengo sospinta a morte, innocentissima. Giudici mi condannarono. Storici scriveranno del misfatto appostomi come di cosa dubbia; ma vostra mercè si manterrà incancellabile nella mente del popolo il ricordo della mia innocenza.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





Beatrice Misericordia Beata Vergine Dio Sposo Beatrice Cènci Dio