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      Le anime timorate dei Gesuiti, per evitare gli scandali, provvidero che fossero applicate ai Luterani le sentenze dette dal Berni contra i Preti, conciando il sonetto così:
     
      Piangete, Luteran, chè il nostro Christo
      Cotanto vi odia, che non più si offendeDel Turco, e l'errar vostro ognor si estende
      Per far lo stato vostro empio e tristo: ec.
     
      Questa mirifica trasformazione (d'altronde ordinaria nella fabbrica dei Gesuiti) occorre nella edizione delle Rime del Berni, fatta a Venezia nel 1627.
      (11) PETRARCA, Sonetti.
      (12) La inondazione del Tevere, a cui si allude, accadde al ritorno di Clemente VIII da Ferrara, ch'egli aggiunse ai dominii della Chiesa, il 23 dicembre 1598.
      (13) Veramente io per me penso che pochi uomini al mondo sieno degni del vituperio e dello abbominio dei posteri quanto Tito, con quella maschera di umanità sul volto, e con la fama usurpata di benigno. Io desidererei che i miei compatriotti tutti leggessero la Guerra Giudaica di Giuseppe Flavio, onde imparassero, non dico a rispettare, ma ad ammirare i Giudei, combattenti per la indipendenza della patria contro la tremenda forza di Roma. Intanto mi sia lecito riportar qui una prova, dimostrativa quale e quanta fosse la umanità di Tito: "I soldati, per isdegno o per odio inchiodavano i dati loro nelle mani, e ciò in diverse maniere, per beffa; e attesa la moltitudine, ch'essi erano, mancava il terreno alle croci, e le croci ai corpi" (l. 5 c. 6). "I Romani tanta strage fanno nella presa di Gerusalemme, che allagarono di sangue tutta quanta la città fino ad ammorzarne molti luoghi compresi dal fuoco" (l. 6. c. 8). "Ora perchè i Romani erano stanchi di trucidare, e tuttavia compariva moltissima gente, Tito manda un bando, i soli armati e restii si uccidano, il rimanente si pigli vivo: - tutto il fiore cacciato nel tempio, e rinchiuso nel ricinto assegnato alle donne: per guardia vi pone i suoi liberti, e Frontone suo amico perchè sentenziasse di quale castigo fosse meritevole ciascuno.


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Beatrice Cènci
Storia del secolo XVI
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Vannucchi Pisa
1854 pagine 814

   





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