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      Vecchio, buona sera! Costà fuori mi hanno detto che voi siete morto; questa cosa è vera? - Io non ci credo, se non la sento proprio da voi...
      E si accostava al letto sbirciando con l'occhio sano.
      Recipe due penne di gallo, e bruciagliele sotto al naso; - seu digli che il fattore è venute da Brozzi, e gli porta danaro, e vedrai come il vecchio sbuca dal letto.
      Baccio,
      disse una delle fantesche che in ginocchioni recitavano il rosario, "vostro padre è passato; ebbe Olio santo, e tutto... pregate per lui!"
      Se il vecchio è morto, non lo ha strozzato la balia: - vedete, io che pure ho i miei anni, l'ho conosciuto sempre più vecchio di me; a fine di conto ha campato anche troppo.
      Domine aiutaci!
      gridarono le fantesche facendosi delle mani croce sul petto..."senti come bestemmia il rinnegato!"
      Streghe! se non tacete, io vi mando a far lume all'anima del morto, o su o giù, dove le torna comodo di andare; - sicchè è meglio che me n'esca di casa. E poi il dolore mi affoga: torno all'osteria a divagarmi, e per vedere se io mi potessi rifare. - Voi, intanto che io prendo qualche soldo, tenetelo sodo, - che non mi abbia a resuscitare.
      Apre lo stipo, fruga le cassette, le rovescia, rovista in ogni canto, sbircia da per tutto, e non trova danaro: di tempo in tempo si percuote la fronte esclamando:
      Oh dove sono iti? Oh dove li ha messi?
      Ad un tratto fissa su Ciapo lo sguardo maligno, poi lo volge allo stipo, poi lo ritorna su Ciapo, e così più volte continuando, dimostra quale specie di relazione immaginasse fra lo stipo vuoto e quel giovane.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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