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      Di balli anche costassù non si pativa penuria, ma i balli si addicono ai felici; - quando il sangue giovanile concitato dai lumi, dalle musiche e dai giri violenti picchia forte nelle arterie, allora lo apparire e lo scomparire tramezzo cotesta agitazione di un capo biondo o di un capo nero, di due occhi protervamente scintillanti, o di due occhi mestamente languidi, rassembra una commozione di onde per entro un mare di voluttà; - allora lungo la mano che sente palpitare le membra della donna amata scorre una vampa elettrica che fa tremare l'anima, e i labbri anelanti prorompono fiati di fuoco; e se mai avvenga che in cotesto turbinío le guance si tocchino, corruscano faville... Oh godete, giovanetti, i vostri balli! Il tempo e la morte battono la misura di coteste vostre danze, e voi non ve ne accorgete: meglio così; e meglio ancora sarebbe se potendovene accorgere non ve ne importasse. Benedicavi la Fortuna coll'acqua lustrale dell'oblio. Appunto perchè la vita fugge, amate e godete. Io era giovane allora, ma felice non fui giammai: la felicità suona al mio pensiero come una terra sconosciuta che non avrà il suo Colombo; e poichè un senso arcano mi disse essere gentilezza astenerci dalle gioie che non possiamo partecipare, imperciocchè la sembianza trista in mezzo della lieta brigata, a modo di una stilla di latte di euforbie dentro un bicchiere di acqua, la guasta tutta, così da cotesti tripudi mi astenni sempre, e mi astengo.
      All'osteria! Ma notate bene, pura e vera osteria; dacchè degli altri ritrovi di moderna invenzione non sia da farne caso, e non vi s'impari nulla.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





Fortuna Colombo