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      - Oh cuore di ferro, io te lo avevo guadagnato il pane..." - E qui i singhiozzi interruppero il cavallo, e più non potè dire.
      Adattati, via,
      concluse la serpe volgendosi al montanaro.
      E l'uomo smanioso esclamava: "Oh Dio! così non può essere! Cassazione! Cassazione!"
      Qui non usa la Cassazione.
      Se non usa, userà. Basta che sia in Francia, perchè tra poco venga anche tra noi. In questa terra ormai di proprio non sappiamo fare altro che sbadigli. Di Francia ci viene tutto bello e fatto: stivali per camminare, leggi per governare, parrucche per non infreddare, raziocinii per ragionare, e ogni cosa a buon prezzo. In Cassazione!
      Potrei oppormi, e non voglio,
      rispose la serpe; "e questo per convincerti come voi altri uomini abbiate calunniato sempre la mia famiglia, da Eva in poi, quando rovesciò la sua colpa sul mio bisnonno: - come se la donna per perdersi e per perdere avesse di altra cosa bisogno che della vanità la quale le scorre le vene insieme col sangue. Ebbene, tenta se ti piace anche questo esperimento estremo."
      E si rimettono in via; nè andarono gran tratto, quando parve loro vedere, e videro certo, qualche cosa che si agitava sopra un albero. Guardano una volta,.... due,... era una scimmia, che scendeva e saliva con la irrequietezza propria a questi animali, scegliendo i frutti maturi, e facendoli sparire in bocca, come il giuocoliere costuma con le sue pallottole.
      O scimmia!
      E quella..... dura.
      O scimmia!
      Ed ella: "Lasciatemi pensare." E preso un fico annebbiato lo tira diritto nel naso al montanaro.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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