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      .. da queste larve di uomini? provati a porre nelle costoro manine un peso più grave di una forchetta: - mira!.... lo hanno lasciato andare per terra....
      Intorno alla secondaria... Ma io predicava anche troppo, e me ne venne fastidio: - però buona sera..."
      Ascanio, statti per amore di Dio, e parla: tu taci tanto, e tanto ti rimani concentrato, ch'egli è forza che quando incominci tu faccia un po' come il mare in Olanda una volta ch'egli abbia sconquassati i dicchi.
      Che se le mie parole avessero la virtù sopra queste anime che ha la calce sopra i cadaveri, - che se non potendo preservarle dalla putredine valessi a consumarle intere, - oh io parlerei fintantochè mi cessasse a un punto la favella e la vita! Ma è tempo perduto...
      Non importa; parla per me: parla come il barbiere di Mida, che seppellì i suoi discorsi dentro la fossa.
      E le canne vi crebbero sopra e propagarono il segreto a tutti i venti. Sta bene, io favellerò dunque come il barbiere del re Mida. E quando il mondo avrà saputo che il re Mida aveva gli orecchi di asino, che cosa avrà imparato?
      Che il re Mida aveva gli orecchi di asino.
      Famosa notizia!
      esclamò sorridendo Ascanio. - "Ebbene, io continuo. - Gli Svelti cominciarono col calunniare i metodi antichi: affermarono il fiore della intelligenza logorarsi nello studio di una lingua morta, e gridarono abbominazione. Cui bonum la lingua latina? Ai curati per leggere antifone, e ai pedanti per iscrivere pataffii. - Apprendere la civiltà del più stupendo popolo che mai sia comparso nel mondo è antifona!


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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