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      E quando il malignare degli uomini giungerà a inebriarti di amarezza e a turbarti la pace dell'anima, la intelligenza scintillerà come il sole luminoso e parato sopra le onde di un mare in tempesta. I gridi stessi del dolore suoneranno sapienza. Anzi nella guerra disonesta mossa dal genere umano alla intelligenza, mentre questa nella sublimità della via lo sfolgoreggia dei suoi fulmini, cotesto fuoco non ridurrà mai in cenere, ma feconderà anche contro il volere di colui che lo spande, essendochè le alte intelligenze, a modo di specchi tersissimi entro ai quali Dio si contempla, non possano fare a meno di riflettere una luce divina....!
      Però che tutte queste cose considerando, io concedo che gli uomini di alto ingegno non abbiano diritto a godimenti terreni, come neppure ragione di lamentarsi dello squallore o degli affanni; mentre all'opposto parmi che i loro fratelli possano credere di avere diritto e ragione di cruciarli quanto meglio sappiano e possono. - Essendo ormai stabilito che delle due curve di cui si compone la vita dell'uomo d'ingegno, corporea e spirituale, la seconda termini in cielo, - poco deve importare se la prima termina all'ospedale. Questo re del pensiero presume non dovere pagare nulla il superbo diletto di passeggiare sopra la testa dei suoi compagni di creta? Nulla la facoltà celeste di sfogliare con alito leggiero le carte del libro del Destino, il quale agli altri tutti figliuoli di Adamo si presenta chiuso fatalmente così come di bronzo si fosse? E mentre per lo universale la morte è oblio di esistenza innominata, non deve pagare nulla la facoltà di posarsi sopra la spalla del tempo e valersene, come Dante e Virgilio di Gerione, per traversare l'Oceano dei secoli ed attingere la eternità?


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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