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      Sommi pontefici in fatto di lettere non si danno; e per questi a me piace e giova concludere, come Geremia concludeva le sue Lamentazioni, o meglio ancora citando quanto insegna in proposito Beniamino Franklin nella sua vita: "Conservai sempre l'abitudine di esprimermi con modesta diffidenza, o di non adoperare mai, per una proposizione che poteva essere impugnata, le parole certamente, indubitatamente, o qualunque altra che potesse farmi credere troppo tenero della mia opinione. Io piuttosto diceva: - suppongo, mi sembra che questa cosa sia così, per la tale o tale altra ragione; oppure la cosa sta così, s'io non m'inganno." E prego a leggere di cotesta pagina fino al punto in cui conclude, citando il verso del Pope: for want of modesty is want of sense, perchè mancanza di modestia è mancanza di senno.
      Ora avanzano gli altri a cui più specialmente io mi rivolgo, e sono quelli che non protervi, non inverecondi, ma ingegnosi e buoni, pure si lasciarono abbindolare per soverchia facilità di costume dai tristi cottimanti di giornale. Oh di loro certo mi duole! Quantunque la mala compagnia non giunga a pervertirvi il cuore e lo ingegno, però io vedo ogni giorno rimettere dei modi ingenui; non anche procedono le vostre parole meretricie affatto, e nonostante incomincia a venirne meno il bel candore; già il limo del trivio le contamina, già le appassiscono il fumo e il miasma vinoso della taverna: non sono nere ancora, e il bianco muore. O sconsigliati, voi mietete il vostro grano in erba; fiori voi cogliete, non frutti.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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