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      Il popolo romano aveva avuto missione di felicitare la terra, ed ei la fece una cloaca e un sepolcro. Discite juistitiam moniti, con quello che segue.
     
      Ora chi ha letto, veda se possa trarne argomento per giudicare il presente, e presagire il futuro. La immagine di Giano bifronte non č simbolo bastevole per la storia, imperciocchč ella abbia tre faccie. Serbarono i cieli a questi tempi nostri, che superano in durezza ogni pių duro metallo, udire dalla tribuna di un popolo cristiano scendere a modo di maladizione sopra i martiri le parole: l'ordine regna in Varsavia. - Coteste parole parvero e furono, pel mondo spaventato, somiglievoli al suono di un coperchio che cada a chiudere la bara di una nazione! Tutti i cuori commentarono col ribrezzo della paura la sentenza lugubre di Tacito: ubi solitudinem faciunt pacem appellant! Certo non io pretendo che un popolo lasci gli esercizi della sua vita, e patria e famiglia, ed ogni altra cosa pių caramente diletta, e versandosi fuori dei confini della sua terra provveda alla fortuna di un altro popolo cimentando la sua. E poi, rompere una catena non significa ristaurare la libertā. La potenza non si acquista per via di procuratore: bisogna saperla prendere da sč, e da sč mantenerla; ma, e neanco consento che una nazione grande si ponga a guisa della meretrice della Scrittura su i canti a tendere lacci di morte con iniqua blandizie(82). - E cotesta meretrice, ai derelitti scampati dallo eccidio, qual dava ristoro per la strage dei parenti, le sostanze perdute, la patria abbandonata?


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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