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      - E pure con questo v'ha tale che sdegna toccare la mano del compagno, dove la sua non sia riparata da guanto; e tale altro saluta ora col cappello levato, ora con un tenue curvare della persona, ed ora finalmente con un semplice addio. - Tutti gli scrittori su l'arte drammatica, lo Schlegel inclusive, non hanno saputo peranche definire se questo mondo sia una tragedia bernesca, ossivvero una farsa lagrimevole; - che perō valga a far piangere e ridere, io che scrivo, e voi tutti che mi leggete, senza eccezione nessuna, possiamo prestarne giurata testimonianza.
      E fin qui per parentesi. Adesso ritornando al soggetto, vedrā il sole vermiglio accostarsi al tramonto (direbbe un secentista) - rosso per la vergogna di ritirarsi davanti la tenebra sua nemica, - e lungo la riva i vetri di alcune case lontane riverberarne il raggio, e parere tutte in fiamma: a mano a mano digrada il colore, e si alza, e si restringe su le croci dei campanili, o su l'estreme banderuole delle case, come la vita al cuore, e quivi vien meno. In quel punto udrā la squilla che piange il giorno che spira, udrā il canto del marinaro che saluta la luna sorgente dai monti opposti della valle Benedetta, e dell'artefice che cessa dall'opere per riposarsi e tornare alle fatiche domani, finchč non giunga il riposo dal quale nol desteranno il bisogno di nudrire la vita, nč gli stridi della famiglia desolata. - Giunto che sia il passeggiero davanti la chiesa di Santo Iacopo in Acquaviva, declini a diritta, e percorra fino al termine il braccio che si addentra nel mare; qui posi, e contempli la vasta pianura.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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