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      ... ediz. in.... rilegato in marrocchino verde. Se dunque un semplice tocco l'offende, pensate un po' voi che sarà mai quando si tratti di colpi di scure; e colpi di scure e peggio sono pel commercio i fallimenti.
      Di questa parola fallimento domandai l'altro ieri la etimologia ad una parrucca grecista in erudizione grandissima; e come delle dieci, le nove volte avviene con siffatte creature, dopo un lungo meditarvi sopra mi disse con sussiego da Idalgo: non saperne nulla. - Ridotto dunque ai miei mezzi, io vi faccio sapere fallimento in latino chiamarsi decotio, decozione, da cottura, o scottatura, e poichè se scotti, voi meglio di me vel sapete, così ancora meglio di me comprenderete se l'etimologia sia giusta. - In italiano non mi riuscirebbe di tanto agevole spiegazione, dove non mi soccorresse la voce pubblica, che decomponendo il verbo fallire lascia un l per via, e lo deriva da fa - lire, monete toscane di 20 soldi precisi; - cosa che quantunque in apparenza diversa potrebbe pure accordarsi colla scottatura. Dell'inglese failing, o bankrupty, non dico nulla; della faillite francese nè meno: ognun dal canto suo cura si prenda. - L'evento pur troppo dimostra vera la burlevole origine della parola, e malgrado le declamazioni dei filosofi, "il negoziante non cessò di considerare il fallimento come un mezzo di migliorare fortuna, e di farsi ricco davvero dopo il terzo fallimento."(96) Furonvi uomini che comprarono fattorie con le perdite fatte in commercio, e si additò persona che per avere perduta la nave in mare si fabbricava un casamento in terra ec. ec. ec.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





Idalgo Furonvi