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      Però l'artista non deve esercitare l'arte con regole fisse: e questo fu tra i Greci, e dovrebbe essere tra noi, e voi lo avete già detto. L'Apollo non ò trattato come il Colosso di Montecavallo, e così dovrebbe essere nella pittura, e così nella architettura ec.
      Ma siccome mai comparve sereno senza che nebbia nuvola, quantunque picciolissima, in parte non l'adombrasse, così tra tanto consenso di lode sorse lo stupido, sorse il maligno, e nulla potendo biasimare sul disegno, nulla sul colorito, intorno alla composizione nulla, irrise al cuscino di velluto che l'angiolo appresta al bambinello Gesù, ed all'ale poste sopra le vestimenta dell'angiolo stesso. Osservazioni entrambi di ogni buon fondamento manchevoli; imperciocchè io non saprei vedere qual ragione si opponesse alla verosimiglianza dell'origliere di velluto. Forse la povertà del Redentore? Veramente attesta Plinio che in quei tempi con una libbra d'oro si comprasse una libbra di seta; ma poniamo mente, di grazia, che i Magi d'Oriente gli avevano offerti doni preziosi, onde non parrà strano se tra questi vi fossero sete, naturale prodotto delle contrade orientali. Forse perchè la manifattura del velluto in quei giorni non si conoscesse? Se l'Holosericus villosus equivale al velluto, quantunque si abbia dalle istorie che primo ad adoprarlo fosse Eliogabalo imperatore, ciò non dimostra che per lo innanzi s'ignorasse; e Tacito ricorda come nell'anno di Roma 769 venisse proibito ai cittadini romani l'andarne abbigliati; e G. C. nacque, secondo quello che ne dicono i cronologisti, l'anno di Roma 755. Riguardo all'ale, non istarò ad esporre che anche Raffaello lo ha fatto, perchè i grandi uomini non si debbono imitare negli errori, ed egli ne abbia commessi la sua parte in fatto di anacronismi, fino al punto di dipingere Apollo sul Parnaso con un violino in mano, che è una maraviglia a vedersi.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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