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      Lo spesso sospirare, il lungo abbracciamento, i labbri che vorrebbero unirsi per sempre... Intanto il cielo splende sul volto a Parisina, ed ella dispera del perdono del cielo, come se le stelle lontane vegliassero sul suo delitto. - Pure con frequenti sospiri ella si stringe alla fidata posta; ma adesso è forza andare: è mestieri separarsi nella spaventosa gravezza del cuore, con tutto il profondo, gelato brivido che tiene dietro alla azione del male.
     
     
      V.
     
      Ugo si giace nel letto solitario, forte desiderandovi la donna altrui: ella è costretta a posare il capo consapevole presso il cuore fidente del marito; - ma febbrile apparisce nei sogni, e la sua guancia arrossisce per travagliose visioni, - e nel turbamento che l'agita mormora un nome - che non oserebbe susurrare nel giorno, - e stringe il suo signore a quel petto che anela per altrui. - Svegliato il signore dall'abbracciamento, avventuroso in suo pensiere, s'inganna sul sospiro della dormente, e su le focose carezze di lei che era solito di benedire. - Piange per tenerezza sopra la donna che lo ama anche nei sogni.
     
     
      VI.
     
      Egli abbraccia la dormente al suo seno, e intende l'orecchio ad ogni interrotta parola: - egli ode... - Perchè il principe Azo si scuote come se avesse ascoltata la voce dell'Arcangiolo? - Appena più terribile gli tuonerà su la tomba la sentenza, quando suscitato, per non dormire mai più, starà dinanzi al trono eterno. La pace del cuore per quel suono è condannata a perire; quel bisbiglio sonnolento di un nome svelò il suo delitto, e la vergogna di Azo.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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