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      - No, esclamò egli; giammai sarà distrutto il paradiso della libertà.
      L'Onnipotente soffiò, e l'armata fu dispersa dai venti(108).
     
     
     
      OSCAR D'ALVA(109),
     
      POEMA ROMANTICO DI LORD BYRON.
     
      Come soavemente risplende per le sfere serene la lampada de' cieli sopra le sponde del Lora, dove sorgono tuttora le bianche torricelle di Alva, che più non odono il fragore delle armi!
      Ma spesso la fuggevole luna mandò quivi i suoi raggi sopra gli elmetti inargentati di Alva, e visitò nella silenziosa tenebra di mezzanotte i suoi baroni ispidi di brunite armature.
      E nelle rocce sottoposte al castello, che si sprolungano sopra l'inquieto flutto dell'Oceano, pallida pallida sogguardò nelle scomposte fila della morte percuotere sul terreno lo affannoso guerriero.
      E molti altri occhi che più non poterono salutare la giovanetta luce del giorno, si volsero sospirosi al campo insanguinato, ed ebbero gioia del suo raggio quantunque rischiarasse la morte.
      E pure una volta a quegli occhi tu splendesti, lampada di amore, ed essi benedissero la tua cara luce propizia; - ora poi ardi quasi una fiaccola funerale per la notte.
      Poichè il nobile lignaggio di Alva è spento, e quantunque da lontano si veggano le sue grigie torri, non più i suoi eroi incalzano la caccia, nè più spargono l'onda vermiglia della guerra.
      Or chi fu l'ultimo del superbo lignaggio? Perchè crescono i muschi sopra la pietra di Alva? Nessun passo umano suona per quelle volte: solo vi stride in passando il vento di settentrione.
      E allorchè il vento soffia impetuoso e forte, si ode un lamento per quelle sale che si solleva fioco nel cielo, e si sparge intorno la muraglia rovinata.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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