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      Lo padre di messer Vanni e i fratelli pensarono per vendetta uccidere Dore, e il padre e i fratelli e consorti di quello lato. Eglino erano molto grandi e molto imparentati, e coloro gli temeano assai, e tanta paura aveano di loro, che per temenza non usciano di casa. Onde vedendo il padre, e' fratelli, e' consorti di Dore che li convenia così restare in casa, credendo uscire della briga, deliberarono di metter Dore nelle mani del padre e dei fratelli di messer Vanni che ne facessono loro piacere; credendo che con discrezione lo trattassono come fratello: dopo questa deliberazione ordinarono tanto che feciono pigliare Dore, e così preso, lo mandarono a casa di messer Gualfredi e del fratelli di messer Vanni, e miserlo loro in mano. Costoro, come spietati e crudeli, non riguardando alla benignità di coloro che gli lo avevano mandato, lo misono in una stalla di cavalli, e quivi uno dei fratelli di messer Vanni gli tagliò quella mano con la quale aveva tagliato quella di messer Vanni, e diedegli un colpo nei viso in quel medesimo lato dov'egli aveva fedito messer Vanni, e così fedito e dimozzicato lo rimandarono a casa del padre. Quando lo padre, e' fratelli, e' consorti del lato suo, ed altri suoi parenti lo videro così concio, furono troppo dolenti: e questo fue tenuto per ogni persona troppo rigida e crudele cosa a metter mano nel sangue loro medesimo, e spezialmente avendolo loro mandato alla misericordia. Questo fue lo cominciamento della divisione della città e contado di Pistoia, onde seguirono uccisioni di uomini, arsioni di case, di castella, e di ville.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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