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      - Così le Istorie Pistoiesi dal 1300 al 1348, dalla Crusca tenute di anonimo scrittore, e nelle note all'ultima edizione dello Ammirato, attribuite a Iacopo di Franceschino Ambrogi.
      Focaccia fu dei Cancellieri di Pistoia, e a tradimento uccise un suo zio. Nel 1300 erano in questa famiglia tre fratelli, e Focaccia, giovane audacissimo e di pessimi costumi, era figliuolo di uno di questi. Intervenne che, giucandosi alla neve, il padre di Focaccia percosse un suo nepote, perchè troppo acerbamente aveva con la neve percosso un altro fanciullo, e questo fece come a sua famiglia, sendo zio. Ma il fanciullo, più temerario e più maligno che non richiedea la sua età, dissimulò il dolore, e dopo non lungo spazio finse volergli parlare all'orecchio: chinossi il zio, e il fanciullo gli dette una ceffata. Dolsene il padre, che rimandò il fanciullo al suo zio perchè lo punisse a suo modo. Ma egli stimando che più non si bisognasse pel fatto di un fanciullo, in luogo di batterlo, lo baciò in volto, e rimandollo al padre. Ma lo scellerato Focaccia, suo figliuolo, tagliò la mano a questo fanciullo, dipoi corse a casa del padre, che era suo zio, ed ucciselo. Dal qual parricidio ne nacque tanto scandalo, che tutta Toscana ne fu molti anni tribolata, perchè di qui ne derivarono le parti dei Bianchi e dei Neri, che divisero prima Pistoia poi Firenze.
      - Così il Landino, Commento di Dante, Inferno, Canto XXXII.
      Era fra le prime famiglie di Pistoia quella dei Cancellieri. Occorse che giuocando Lore di messer Guglielmo e Geri di messer Bertaccio, tutti di quella famiglia, e venendo a parole, fu Geri da Lore leggermente ferito.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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