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      (26) Nell'originale "un'altra". [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]
      (27) È verità storica. Lo statuto, scritto in latino, vieta mettere a partito le proposizioni dopo pranzo nel Consiglio dei Priori, propter vinum.
      (28) Singolarissima cosa! Santo Agostino concorda in questo con Hobbes. Ambedue dichiarano nascere l'uomo inclinato al male; e il Santo non dubita affermare che l'uomo persevererebbe perdutamente in quello, dove gl'insegnamenti della religione, la virtù delle preghiere, lo esercizio delle opere pietose, e sopra tutto poi la grazia divina, non lo ritraessero dal sentiero della iniquità avviandolo sul cammino del Paradiso. Ma sentiamo favellare il Santo: - "Io rubava varie sorte di cose di casa e dalla mensa paterna, o per soddisfare la intemperanza dei miei appetiti, o per comprare dai giovanetti il sollazzo di giuocare con loro. E sovente giuocando adoperava l'astuzia e la frode per uscirne vincitore, tanto mi talentava la vanità di superarli. Ed all'opposto quando essi si avvisavano ingannare me, davo in escandescenze e li vituperava con ogni maniera d'ingiurie. Ed è questa la pretesa innocenza dei fanciulli? Essi non ne hanno, o Signore: essi non ne hanno, mio Dio. Questa prima corruzione dell'anima contamina la rimanente lor vita. Ciò che furono contro i precettori e i maestri, diventano poi contro i re e i magistrati: dopo avere commesso lievi ingiustizie per acquistare noci o palle, o uccellini, ne commettono molto maggiori per accumulare tesoro, possedere case, mantenere numerosa famiglia di fanti e servitori.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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