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      Tanto lo teneva assorto quel suo matto amore!
      Quando entrò in sala, e vide il sangue prima, poi il cadavere in modo così disonesto fracassato, come colto da fulmine stramazzò. - Il medico accorso in fretta gli allentò la vena, gli applicò le ventose: e adoperandovi intorno ogni sforzo dell'arte, con infiniti argomenti gli riuscì a farlo rinvenire; ma colpito il povero vecchio dal male di gocciola, ne rimase come morto: anzi si può dire morto addirittura, tranne il capo, rimasto mezzo vivo; imperciocchè non riuscisse, anche balbettando, a farsi capire: cibo e bevanda ricusava; mai di piangere rifinava; due rivi perenni gli scendevano giù per le gote, ed immollavano le lenzuola e i pannilini che ci soprammettevamo. Come quel cristiano potesse cacciar fuori tanta acqua dal capo, per me non sapeva capire davvero. Voi intendete, che andando avanti di cotesto passo poco cammino si poteva fornire: e fu così; difatti il medico sul far del giorno gli tastò il polso, lo guardò in faccia, e voltato ai parenti susurrò: "andate pel prete."
      E il prete venne, che fu monsignor Romei vescovo di santa Sabina, il quale remossi tutti gli ostacoli lo confessò. O come fec'egli a confessarlo? direte voi, e questo dissi ancora io perchè della lingua non si poteva valere, e nelle altre membra era impedito; e pure monsignor vescovo dichiarò averlo inteso ottimamente punto per punto, e così com'ei disse si ha da credere che fosse; imperciocchè la virtù di Dio per operare miracoli sia onnipotente. Sempre più poi aggravandosi il male lo munirono dell'eucarestia, l'unsero con l'olio santo; breve, lo provvidero del viatico per imprendere il gran viaggio.


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La vendetta paterna - Lettere inedite - Predica del venerdì santo
di Francesco Domenico Guerrazzi
Perino Editore Roma
1888 pagine 162

   





Romei Sabina Dio