Pagina (66/162)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ho voluto affogare la mia maledizione nel vino, ed il signor padre me lo ha convertito in fiamma dentro le viscere.... Ahi! ahi! - pietà.... misericordia... una volta sola lo inferno... e dopo spirata l'anima... Oh Dio!
      - Io mi chiusi gli orecchi per non sentir più lo strazio di quel doloroso guaio, ed alla prima chiesa che occorsi vi entrai dentro, e tuffai ambo le mani nella piletta dell'acqua santa; donde, poichè io me l'ebbi lungamente purificate, mi tolsi; ma non osando tuttavia uscire di sagrato, mi ridussi in un confessionale, e quivi quanto fu lunga la notte stetti battendo i denti per la gran febbre, che mi si era cacciata addosso.
      Quando incominciò a spuntare l'alba uscii inosservato per mutarmi di vesti, e poi piano piano mi avviai per la contrada di santa Agata, dov'era successo il caso; non bene sicuro per anche, malgrado le scottature delle mani, se quanto aveva veduto fosse sogno d'immaginazione febbrile, o verità.
      Appena io m'ebbi messo il piè nella ruga, i frequenti capannelli di popolo e le diverse novelle che si contavano a vicenda, mi persuasero il fiero caso essere stato vero pur troppo, ed a chiarirmene affatto io vidi...
      Oh! vogliatemi credere, compagni miei, - non mi date del bugiardo, chè in verità di Dio voi lo fareste a torto - un volume colore carbone, non più grosso di un pane da cinque libbre... una qualche cosa, come sarebbe a dire, una palla di terra argilla sformata, in capo a questo volume... quattro pezzi di materia carbonizzata pendenti giù dai lati, uno insieme schifoso, strano e terribile, somiglievole, più che altro, ad una testuggine tinta in nero voltata sotto sopra.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La vendetta paterna - Lettere inedite - Predica del venerdì santo
di Francesco Domenico Guerrazzi
Perino Editore Roma
1888 pagine 162

   





Dio Agata Dio