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      La religione degli antichissimi padri immaginò la capra amaltea altrice di Giove, e le stille di latte cadute pose nel cielo a formare la via, che noi chiamiamo galassia: la nostra non pose le stille di Maria in parte alcuna del firmamento, ma la umanità le raccolse nel profondo dell'anima, onde Maria venne salutata regina dei cieli, e vi regnerà eterna perchè regina dei cuori.
      Donna! Educa primamente il tuo figliuolo alla forza. Tu bada a me, che amo, e sento, e lascia dire le dotte larve, ludibrio di uomo. Può egli ricavarsi suono gagliardo dall'arpa fessa? Col corpo languido potrà l'anima durare nei suoi alti proponimenti? No, il corpo sano in pugno all'anima sana, è come l'asta di Vulcano nella destra di Achille. Il figlio, che ti desidero, o Donna, sia forte, sia bello, sia virtuoso, ma tu domanda dal cielo, che queste grazie si succedano ognuna nei loro tempi come le stagioni della vita.
      Donna, in buon tempo pensa, che il tuo figlio virtuoso sarà perseguitato; contro i buoni si accampano nemici tutti i vili, e questi sono i più: e tu fino d'ora rammenta, che l'asilo più sicuro pel figlio negl'infortunii della vita occorre nelle braccia materne sollevate sopra la sua testa. La donna di Ges, che stringendo il suo pargolo al seno fugge in Egitto per sottrarlo alla persecuzione di Erode, offre per la umanità trionfo più glorioso di quello, che menò Giulio Cesare sopra Farnace veduto, e vinto.
      Donna, Lutero leggendo la Bibbia là dove narra di Dio, che domanda al padre Abramo il sagrifizio d'Isacco, notò in margine: "Ma Dio non avrebbe osato domandarlo a Sara.


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La vendetta paterna - Lettere inedite - Predica del venerdì santo
di Francesco Domenico Guerrazzi
Perino Editore Roma
1888 pagine 162

   





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