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      Ora, siccome so che i morti hanno sempre torto, mi taccio; e poi che dirmi che io non immagini? - Lamenti sempre indecorosi, ed anche ingiusti.
      Però anco qua vedo una svogliatezza, e i segni manifesti di decadenza in tutto; casca il commercio, cascano le case, cascano le pratiche religiose, e ripeto per isvogliatezza. Se così dura, lo sbadiglio diventa re del mondo.
      Ciò che adesso si fa sentire di più vivo, sono le cicale.
      La riverisco unitamente alla buona Maria, e la preghiamo di fare gradire in casa a tutti i nostri saluti e voti per la loro felicità.
     
      Aff.mo amicoD. GUERRAZZI.
     
     
     
      Genova, 13 Agosto 1858.
     
      Carissima Signora Ersilia
     
      Desideriamo sapere quale buon resultato abbiano per questo anno ottenuto dai bagni di mare. Sarebbe veramente tempo che la fortuna lasciasse in pace il corpo; quanto allo spirito se vogliamo possiamo provvedere anche noi. Poichè non c'è speranza vedere alcuno di voi da queste parti, Maria si dispone di venire costà, e intanto mi commette dirle, che dia bando alla malinconia, e che beva del buono: che tutto il suo male nasce dal bevere acqua, e che, se venisse a stare un mese qui meco, in questa mia meravigliosa villa, in mezzo della città, donde la vista, e i visceri rimangono confortati, n'escirebbe calafatata, e spalmata da durare contro tutte le tempeste dell'Oceano. Forse si promette troppo Maria, che l'aria non sana tutte le doglie del cuore; tuttavolta merita il pregio di tentare.
      Rispetto al sangue verde, deve essere così. perchè siamo impazienti e bisogna esserlo, ma gli eventi si maturano e, quello che deve avvenire, forza è che avvenga.


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La vendetta paterna - Lettere inedite - Predica del venerdì santo
di Francesco Domenico Guerrazzi
Perino Editore Roma
1888 pagine 162

   





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