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      Eppure, senza donne non si può fare, tanto vero, che ho qui in casa una bambina di 5 anni che un mio amico ci lascia stare a sollievo della mia solitudine. Maria sta bene, e saluta lei e tutti i suoi parenti. Le auguro, o piuttosto torno ad augurarle, buono anno, carnevale allegro, oblio del passato, contentezza avvenire, milioni, cavalli, carrozze. e una collana di diamanti grossi come mele appiole.
      Lo stesso alla Mamma, meno i diamanti e l'oblio del passato.
      Lo stesso alla sorella, eccetto l'oblio.
      Lo stesso a Ferdinando, con meno i diamanti e con più la spalla sanata.
      Tutto suo
     
      Affezionatissimo amicoD. GUERRAZZI.
     
     
     
      Comigliano 4 del 1858
     
      Carissima Signora
     
      Sento dalla cara sua, nuove non buone, e mi duole non potergliene cambiare con buone; ancora io mi sento infermo di spirito e di corpo; ma, risoluto non lasciarmi abbattere, con lo aiuto di Dio supererò anche le presenti traversie. Siccome vivo romito, non so dirle niente del mondo per ora basta vivere. Mi rincresce che il capo doloroso non mi permetta trattenermi di più con la sua cara compagnia. Si distragga, faccia viso tosto alla fortuna, e viverà.
      I miei augurii sinceri al Babbo, alla signora Teresa, a lei, e alla sorella, e si ricordino di me.
     
      Affezionatissimo amicoD. GUERRAZZI.
     
     
     
      Carissima Signora Ersilia16
     
      Dopo molte inaspettate vicende, e pericoli non mediocri, arrivo qui in Genova, e vi ricevo sue lettere. Sento che la malattia non vuole lasciare ancora casa sua, ma, via, con un po' di cura, ne verrà a capo. In procinto di partire per Torino, non posso come vorrei scriverle più a lungo.


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La vendetta paterna - Lettere inedite - Predica del venerdì santo
di Francesco Domenico Guerrazzi
Perino Editore Roma
1888 pagine 162

   





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