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      Dunque tutto sta adesso nel disporre il paese a sostenere lo assalto del nuovo voto. Non si crede l'attuale Governo capace a ciò; è un po' logoro, corbellerie ne ha commesse, e asperità non poche, vecchie e nuove. Però si vedrà di convocare l'Assemblea, ed eleggere reggente il Gen. Fanti, buona e valente persona, prediletta al Re; no Ricasoli, perchè le sue rigidezze voglionsi temperare, perchè capo imporrebbe i suoi concetti, e così non si farebbe guadagno, e perchè Napoleone lo detesta; onde non si vorrebbe urtare con lui. Il Gen. Fanti comporrebbe il nuovo Ministero, conservando del vecchio quanto è popolare ed ha valore vero, l'altro licenzierebbesi onestamente. Il Governo così ricomposto avrebbe a proporsi questo fine precipuo: tenere il Paese ben disposto perchè, interpellato da capo, dicesse:
      1 Non voglio Lorena e servitù
      2 Voglio Savoia e libertà.
      Il Governo Sardo fa pratiche per questo: costà la pubblica opinione avrebbe a secondare con tutte le forze; e presto, perchè, com'ella bene avverte: in mal tempo arriva l'affare delle Dogane che, ledendo molti, li alienerà di certo, e queste cose vanno fatte a tempo e a luogo, e dopo molte avvertenze: e in tempo peggiore gli arresti (segue una parola inintelligibile), perchè scompigliano, lasciano zizzanie, e sono tanti voti contrari a Vittorio Emanuele che non ne ha una colpa al mondo. Se rimarrete neghittosi, vi troverete per la seconda volta Austria in casa. Addio. Mi scriva presto per darmi nuove della salute sua, e dei suoi.


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La vendetta paterna - Lettere inedite - Predica del venerdì santo
di Francesco Domenico Guerrazzi
Perino Editore Roma
1888 pagine 162

   





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