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      Nessuno uomo morì come lui. Socrate non può venirgli paragonato a gran pezza. Socrate non fuggì la morte; ma Cristo le andò incontro. Socrate fu consolato dai suoi discepoli, e si trattenne con sapienti colloqui con Platone e Senofonte; Cristo era tradito da Giuda, rinnegato da Pietro. Ahimè! la stirpe dei traditori non è anche spenta, anzi questa mala erba del Diavolo vegeta poderosa nei cuori umani e va crescendo. Gli odierni traditori superano gli antichi. Giuda antico gittò lo infame prezzo e disperato salì l'albero fatale, i Giuda di oggi esultano, e il prezzo del tradimento conservano e tengono caro. - Giuda Scariotta pentivasi, i traditori nostri lamentano che manchi loro materia a nuovi tradimenti. Giuda vendeva Cristo trenta danari, i nuovi traditori venderebbero trenta Cristi per un danaro solo.
      Socrate ebbe morte pacata: la tazza della cicuta era cinta di rose come la tazza dello allegro convito, Cristo durò morte obbrobriosa, e così piena di atrocissimi spasimi che all'anima nostra ne viene ribrezzo. Socrate rampognò superbamente i suoi Giudici, sè jattava uomo troppo migliore di loro, sè vantava salutato da Apolline come il più giusto dei mortali: non così Cristo: egli non redarguisce nessuno, non muove querela, non ostenta costanza. Di Giuda gli bastò dire: - meglio era che costui non fosse mai nato! - A Pietro si contenta volgere gli occhi gravi di amarezza. A Pilato che lo interroga se confessi lui essere figlio di Dio risponde modestamente: - tu lo dici - tu dicis.


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La vendetta paterna - Lettere inedite - Predica del venerdì santo
di Francesco Domenico Guerrazzi
Perino Editore Roma
1888 pagine 162

   





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