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      Adesso vuolsi per noi raccontare la storia del tumulto degli Straccioni, come quella che ci sembra piena d'insegnamenti politici: e di un tratto notiamo che tale fu appellato perchè i tumultuanti tolsero per bandiera uno straccio di stoffa nera quasi(26) segno della miseria che gli affliggeva e del cruccio dell'animo loro. Ormai regnava e governava Lucca l'oligarchia borghese, se non pessimo, certo uno dei più tristi reggimenti che si conosca: dura gente i mercanti, cui se o pericolo o concetto grande non agitino, cuore ed ingegno costringono dentro il cerchio breve di male appetita moneta. Primo scopo pertanto di lei durare al timone, onde, avendo il coltello pel manico, empiva le borse dei nomi loro e degli aderenti suoi; quindi in essa la facoltà di eleggere anziani, senatori e i magistrati tutti così dei minori come dei maggiori uffici, o direttamente co' propri voti o indirettamente creando i deputati preposti a nominare e ad ordinare i collegi: però innanzi tutto ella faceva la parte pei congiunti e per gli aderenti; caso ce ne avanzasse, andava in cerca di qualche citrullo nè carne nè pesce, ma non ce ne avanzava: la plebe escludeva perchè, superba, le sembrasse imbrattarsi a prenderla a parte del governo; escludeva i nobili perchè, paurosa, temesse rimanere soperchiata: oltre questo, precipuo scopo assottigliare i salari del popolo e più che poteva ridursi in mano ogni ragione di lavoro. Il gonfaloniere e gli anziani, correndo il 13 gennaio del 1531, commisero a sei cittadini che riformassero l'antico statuto dell'arte della seta, aggiungendo e tagliando quello che fosse loro parso utile o dannoso: ed essi adempirono il cómpito; se non che, mossi dallo scopo accennato di sopra, trafissero in più parti l'interesse del popolo: a quanto ci è dato conoscere, questo era quello che maggiormente offendeva: la facoltà tolta al popolo di lavorare seta col suo telaio in casa; l'ufficio del marchio su le pezze levato dalla corte dei testori; il prezzo diminuito alle opere in mal punto, conciossiachè grande angustiasse a cotesti tempi la carestia il popolo e quotidianamente crescesse.


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Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





Straccioni Lucca