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      Udito questo, il Puccio, da quel saputo giovane che era, per trattenere la moltitudine ed anco perchč entrando non commettesse disordine, tutta quanta la dispose nel seguente modo: la prima battaglia fu di gente armata di giachi, corazze, celate ed arme in asta, che egli medesimo in capo fila conduceva; poi seguivano dugento archibugi, dopo questi forse altrettanti con armi lunghe di varia ragione; per ultimo copia di contadini, qual con vanga, qual con badile, qual con accetta, insomma muniti di arnesi rustici, i quali secondo la occasione i cittadini avrieno provato guastatori o saccardi: in tutto 1000 e pił.
      Per di dentro Meuccio Dini e Taddeo Pippi affrettandosi ognuno per la sua via giunsero alla porta San Donato, dove chiamato Lodovico Bernardini preposto alla custodia di quella e dategli le chiavi, intimarongli aprisse, la quale cosa egli fece senza fiatare: a questo modo quei di fuori con quei di dentro mescolaronsi, a braccia quadre si strinsero al petto; i baciari, i dolci parlari non si contano, per cui pativa di tenerezza ci era materia a un diluvio di lacrime. Poichč le liete accoglienze furono reiterate le tre e le quattro volte, si rimisero in cammino: Martino Buonvisi, sapendo come per ordinario la modestia garba al popolo (e dico per ordinario, conciossiachč talvolta incontri pił l'arroganza secondo l'umore non gią dei popoli ma del popolo stesso dalla mattina a vespro), voleva porsi in disparte, ma non lo sostennero il Puccio e il Pippi in cotesti primi amori stemperati, e lo misero in mezzo alla battaglia accompagnato da una schiera di fior di gentiluomini che gli facevano guardia.


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Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





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