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      Lo storico Zonara racconta come lo imperatore Basilio cacciando corresse pericolo grande, imperciocchè un cervo avendolo investito ed intralciategli le corna nella cintura lo portasse via di sella, del quale successo un suo fedele turbato trasse la spada e tagliatagli la cintura lo salvò; Basilio in premio gli fece mozzare il capo, avendo la paura vinto la gratitudine; la forma drammatica del caso lo rese famoso, ma con semplicità maggiore alla occasione tutti i principati rassomigliano allo imperatore Basilio.
      Opera da folle sarebbe seminare e non raccogliere; e tale non era certo il senato di Lucca, che per non perdere tempo mise fuori una legge in virtù della quale si escludevano da tutti gli uffici e maestrati così di onore come di lucro coloro che solo da dodici anni in qua stanziavano in Lucca, nè unicamente essi, bensì i figli eziandio e i discendenti loro in avvenire; da ora in poi chiunque venisse non potesse per lungo domicilio acquistare diritto alcuno, eccetto quelli di cittadinanza, ed anco non dai primi domiciliati, ma dai discendenti loro in secondo grado: a questo modo i patrizi si apparecchiavano a instituire la burlevole e nondimanco feroce oligarchia che per tanto secolo mortificò Lucca; nè, a quanto sembra, mettevano troppa cura ad infingersi; cotesta legge fu panno che mostrava aperto la corda. Però gli oligarchi si trovarono sul punto di naufragare in porto, nè si poteano lamentare, dacchè paia naturale che dove molti congiurano a opprimere un popolo scappi fuori uno che s'industrii opprimere tutti.


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Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





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