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      Il suo fratello, il quale sembra che sul retaggio della vita celeste facesse minor capitale, instava presso Luigi affinchè con qualche dichiarazione vedesse di salvare quella po' di sostanza alla famiglia, e se ci fosse verso anco la vita; ma egli fiero:
      O fratello mio! il pericolo in cui tu ti versi mi angustia più di quanto soffro e più dei patimenti che mi si apparecchiano. Ahimè! come lo appetito disordinato delle cose terrene ti rende indifferente ai beni del cielo!" Per ultimo, l'8 settembre 1560 lo trassero nella Minerva a sentire leggere la sentenza che lo condannava a morte; e il giorno dopo dentro una corte del Castel Sant'Angiolo, presenti il sommo pontefice e i cardinali, prima lo strozzarono, poi l'arsero. I nostri preti vietano ai fedeli assistere alle rappresentanze sceniche, però che, se commedie, facilmente corrompono il buon costume, e se tragedie, inferociscono gli animi: questa gente dabbene ha avvertenza a tutto. -
      E ormai che entrammo in queste miserie più addentro che non ne avevamo fatto disegno, come taceremo delle sventure domestiche? Cosimo primo granduca, a quanto pare, non badava più al torto che al diritto; la sua religione si rassomigliava più presto a quella di Margutte che a qualunque altra; egli, comechè segretamente, stava ammanito a fare il suo cammino anco con la vela della eresia; che da lui si tenesse corrispondenza col Bruciolo già avvertimmo anzi se ne serviva di spia; meglio però la connivenza di questo tristo co' riformatori resulta dal suo carteggio con Pero Gelido da Samminiato, ch'egli spediva in Francia a subodorare le rivolture politiche di cotesto paese, e si conosce come lo servisse di coppa e di coltello tanto da passare ispia anco lui non senza pericolo della propria vita; il degno uomo però adoperava così senza un interesse al mondo; solo nella fiducia che Cosimo in fondo in fondo si sentisse parziale per la dottrina dei riformati e s'industriasse al trionfo della vera religione di Cristo; di vero egli prega Dio che infonda in Cosimo il vero conoscimento della verità, perchè sia arnese di persuadere al papa che, deposti ogni interesse ed ambizione (il che torna lo stesso che persuadergli a disfarsi), voglia una volta che di questa causa si conosca la verità, come farebbe se si disponesse a congregare un concilio legittimo nel mezzo della Germania e a presiederlo in persona, dove si riformasse la Chiesa davvero; di che ne acquisterebbe gloria immortale presso gli uomini e la salute eterna presso Dio: e se non lo vorrà fare, non importa, imperciocchè accadrà in onta sua, trattandosi di cosa la quale come disse Gamaliel, venendo da Dio, non può mancare.


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Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





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