Pagina (256/355)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Che razza di eretici fossero questi non si comprende, e nondimanco l'atroce potestà che adesso ci vorrieno riaggravare sul collo li condannava al fuoco! Così Aonio Paleario di 70 anni vecchio, esempio di ogni cristiana virtù, dalle sacerdotali iene l'8 luglio 1570 era prima strozzato, poi arso. - E nè anco questo bastò, chè un Latino Latini da Viterbo curiale ebbe cuore di celiare sopra le ceneri di Aonio per via di uno epigramma il quale insomma diceva ch'egli, avvisando di tôrre dal suo nome Aonio la T, pensò potere scansare la forca, la quale però dopo dieci lustri gli tornò in capo, con più il capestro ed il rogo.
      Molti a Lucca i seguaci della riforma, e dei maggiorenti, sicchè reputarono fare a fidanza, anzi essi rampognarono superbamente chi fuggendo cercava asilo in contrade straniere, e levarno i pezzi addosso a coloro che si erano lasciati ire fino a ritrattarsi; ma altro è parlare di morte altro è morire, ed alla svolta si provano i barberi. Di repente sorse la fiera persecuzione di Paolo IV; i timidi e gl'interessati, che come a Lucca altrove sono i più, diventarono per paura feroci; non santità di legge osservata, non forma di giudizio, fatta una funata dei sospetti, empite le carceri; gli arnesi del tormento riforbiti e ostentati a pompa; allora gli spavaldi cagliarono, si picchiarono il petto, e detestando pubblicamente l'errore, alla meglio si aggiustarono; a molti riuscì fuggire: allora Pietro Martire cui avevano proverbiato per essersi messo a tempo in salvo scriveva: "O come mi rimarrò io dal pianto, pensando alla terribile procella la quale ha desolato la fiorita chiesa di Lucca senza lasciare pure orma di lei!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





Aonio Paleario Latino Latini Viterbo Aonio Aonio Lucca Paolo IV Lucca Pietro Martire Lucca